Corso di Scalpellino

Mag 14, 20220 commenti

Corso di Scalpellino

Corso di Scalpellino Asse V Transnazionalità e Interregionalità – Avviso 7/2010 Valorizzazione e recupero antichi mestieri D.D. n. 1761 del 30/09/2011 – Burp n. 160 del 13/10/2011 Codice progetto POR0713V10077 22 24 – RISORSE LIBERATE 2000-2006

Nell’ambito degli Antichi mestieri Ecipa ha attivato, in collaborazione con la CNA di Matera, il corso per Scalpellino. Il progetto si è sviluppato per una durata complessiva di 610 ore, ossia 250 di formazione in aula, 260 di stage in regione, 90 di stage fuori regione, 10 ore di accompagnamento individuale per l’inserimento lavorativo e la creazione d’impresa. Gli antichi mestieri appartengono perlopiù ad economie di nicchia. L’intervento promosso ed attuato dalla Regione Puglia vuole dare l’occasione a disoccupati e inoccupati di inserirsi professionalmente nell’ambito dell’artigianato di qualità, in particolare di quello che si occupa di mestieri tradizionali, a rischio di estinzione, assicurando gli strumenti e le competenze teoriche e pratiche necessarie, incluse quelle che possono favorire la creazione di micro-imprese artigiane. Le istruzioni per la via maestra dello scalpellino parlano di scuola dell’obbligo e di uno specifico corso di formazione che possa dare gli strumenti giusti per la guida alla professione. Sul sito http://www.soldielavoro.it nella sezione Guida al lavoro esiste uno specifico “manuale d’uso” su come diventare scalpellino: “per intraprendere questo mestiere non sono necessari studi specifici, è sufficiente la scuola dell’obbligo completata da un indispensabile corso di formazione specifico o un periodo di apprendistato presso un’azienda che lavora nel settore. Sono inoltre necessari senso artistico, creatività, ottima manualità”. Non a caso, il percorso formativo qui descritto, e raffrontato con altre realtà presenti sul territorio nazionale, riassume ambedue le possibili scelte per l’acquisizione delle competenze necessarie alla qualifica: percorso di formazione e periodo di apprendistato, paragonabile all’esperienza di stage vissuta in più contesti dagli allievi del corso proposto da Ecipa. Per quanto concerne l’indole artistica e la capacità manuale e creativa non vi sono dubbi: gli allievi ammessi al corso erano 16, 4 gli uditori da includere a pieno diritto nell’aula in caso di rinunce; solo 9 coloro i quali hanno concluso tutte le attività a novembre dello scorso anno sono. Ci arroghiamo il diritto di affermare che, oltre alla passione e alle doti innate, occorrono tanta forza fisica e di volontà perché il mestiere di scalpellino arrivi a dare gratificazioni: il primo periodo di stage altro non ha fatto se non mettere alla prova gli allievi e temprare anche la loro forza sui cantieri, predisposizione a lavorare il tufo con le mani, a lavorare in quota laddove necessario, a caricare pietre e attrezzi dove richiesto sul cantiere. Ciò che, infatti, emerge chiaramente dall’esperienza pratica vissuta dagli allievi è che il ruolo dello scalpellino all’interno dell’azienda edile può ricoprire diverse funzioni collaborando alla realizzazione di un’opera edilizia fino a chiudersi poi con l’intarsio e il picchettio. Si legge sempre sul portale sopra menzionato: “la lavorazione parte da alcuni blocchi di marmo, legno oppure pietra e l’arte scalpellista è la mano forte di chi lo lavora, fino a far diventare la materia prima un’opera d’arte”.

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